Il 40% del trasporto animale in UE non rispetta il benessere animale

Quattro viaggi su dieci violano le norme sul benessere animale. Lo rivela uno studio del Parlamento europeo sull’attuazione del regolamento (CE) n. 1/2005 in materia di protezione degli animali durante il trasporto. L’indagine, svolta dal Servizio ricerca del Parlamento di Strasburgo in vista della prossima revisione normativa, fotografa una situazione disomogenea tra i 27 Stati membri dell’UE.

Diverse le problematiche, ma le criticità prevalenti riguardano l’eccessiva durata dei viaggi e le condizioni di trasporto, che rivelano casi di
sovraffollamento nei mezzi, di ventilazione inadeguata e di carenza di cibo e acqua ma anche documentazione incompleta e trasporto inadeguato di animali vulnerabili, come vitelli non svezzati o esemplari a fine carriera.

Non mancano, certamente, i casi di buone pratiche.

Il Portogallo, ad esempio, ha applicato sospensioni e divieti dopo gli accertamenti di non conformità.

In Irlanda sono stati introdotti controlli post-viaggio sui diari di bordo e regole più severe per il trasporto via mare.

Anche Croazia e Francia mostrano miglioramenti, grazie all’introduzione di linee guida nazionali e a ispezioni più mirate.

L’Italia ha fatto progressi nella formazione. Ma i nodi restano soprattutto per risorse limitate, preparazione carente del personale e applicazione discontinua delle norme.

Ispezioni superficiali, verifica dell’idoneità animale poco rigorosa, documenti incompleti sono fattispecie molto frequenti.

In Romania e Bulgaria, snodi cruciali per il commercio intra ed extra UE di animali vivi, le criticità aumentano nei mesi estivi, con animali esposti a stress termico. E anche quando si riscontrano violazioni, le sanzioni sono deboli o addirittura inesistenti.
Per colmare queste lacune, la Commissione europea ha presentato una proposta di revisione nel dicembre del 2023. Tra le novità principali: meno ore di viaggio, più spazio a disposizione, tutele rafforzate per gli animali vulnerabili, strumenti digitali obbligatori per la tracciabilità.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 14/2025
Il 40% dei trasporti nell’UE non rispetta il benessere animale
di F.Pi.
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