Quattro viaggi su dieci violano le norme sul benessere animale. Lo rivela uno studio del Parlamento europeo sull’attuazione del regolamento (CE) n. 1/2005 in materia di protezione degli animali durante il trasporto. L’indagine, svolta dal Servizio ricerca del Parlamento di Strasburgo in vista della prossima revisione normativa, fotografa una situazione disomogenea tra i 27 Stati membri dell’UE.
Diverse le problematiche, ma le criticità prevalenti riguardano l’eccessiva durata dei viaggi e le condizioni di trasporto, che rivelano casi di
sovraffollamento nei mezzi, di ventilazione inadeguata e di carenza di cibo e acqua ma anche documentazione incompleta e trasporto inadeguato di animali vulnerabili, come vitelli non svezzati o esemplari a fine carriera.
Non mancano, certamente, i casi di buone pratiche.
Il Portogallo, ad esempio, ha applicato sospensioni e divieti dopo gli accertamenti di non conformità.
In Irlanda sono stati introdotti controlli post-viaggio sui diari di bordo e regole più severe per il trasporto via mare.
Anche Croazia e Francia mostrano miglioramenti, grazie all’introduzione di linee guida nazionali e a ispezioni più mirate.
L’Italia ha fatto progressi nella formazione. Ma i nodi restano soprattutto per risorse limitate, preparazione carente del personale e applicazione discontinua delle norme.
Ispezioni superficiali, verifica dell’idoneità animale poco rigorosa, documenti incompleti sono fattispecie molto frequenti.
In Romania e Bulgaria, snodi cruciali per il commercio intra ed extra UE di animali vivi, le criticità aumentano nei mesi estivi, con animali esposti a stress termico. E anche quando si riscontrano violazioni, le sanzioni sono deboli o addirittura inesistenti.
Per colmare queste lacune, la Commissione europea ha presentato una proposta di revisione nel dicembre del 2023. Tra le novità principali: meno ore di viaggio, più spazio a disposizione, tutele rafforzate per gli animali vulnerabili, strumenti digitali obbligatori per la tracciabilità.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 14/2025
Il 40% dei trasporti nell’UE non rispetta il benessere animale
di F.Pi.
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