A causa dei pesanti effetti della guerra in Ucraina, gli allevamenti italiani rischiano di dovere abbattere gli animali in stalla per il possibile arresto della produzione mangimistica.
È questo l’allarme lanciato da Assalzoo, l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, il cui presidente reggente, Michele Liverini, ha dichiarato: «Ad oggi la disponibilità di materie prime agricole per la produzione mangimistica è limitata nella maggior parte dei casi a 20 giorni, massimo un mese. Se non si attivano canali di approvvigionamento alternativo, sarà inevitabile il blocco della produzione».
Assalzoo chiede pertanto l’adozione di misure urgenti per gestire l’emergenza, favorendo l’import di mais per scongiurare il profilarsi di una vera e propria debacle della zootecnia nazionale. Al contempo, chiede di mettere in atto di un piano immediato di incentivi per favorire la coltivazione di ulteriori superfici a mais, le cui semine prenderanno avvio tra pochi giorni.
Per l’alimentazione animale occorrono circa 9 milioni di tonnellate di mais, a fronte di una produzione italiana di 6 milioni di tonnellate scarse. Secondo l’Associazione, è necessario coltivare in Italia almeno 300.000 ettari in più per soddisfare la domanda della zootecnia nazionale.