Ogni azione svolta al di fuori delle regole e disposizioni che regolano la definizione e l’approvazione del Piano produttivo del Grana Padano “è da ritenersi illegittima quindi inammissibile e di conseguenza inefficace”, mentre certo è il danno che provocherebbe alla filiera della dop, con interminabili contenziosi e inevitabili richieste danni per tutti gli operatori, a cominciare dagli allevatori.
Così, in una nota ai consorziati firmata dal presidente Nicola Cesare Baldrighi, il Consorzio di tutela Grana Padano replica alla mobilitazione avviata da Confagricoltura Piacenza che vuole chiedere al Ministero alle politiche agricole di intervenire sul Piano produttivo del Consorzio per il triennio 2019–2021 prima ancora della sua discussione e approvazione in una prossima assemblea generale, assegnando preliminarmente le quote produttive agli allevatori e non ai trasformatori.
Il Piano – comunica il Consorzio – sarà preceduto da un confronto previsto dalla normativa, che porterà all’avvio della raccolta delle adesioni da parte dei soggetti interessati. Dovrà essere sostenuto da almeno i 2/3 dei produttori di latte o dei loro rappresentanti che rappresentino almeno 2/3 del latte crudo utilizzato per la produzione del formaggio Grana Padano e da almeno 2/3 dei produttori di tale formaggio che rappresentino almeno 2/3 della produzione di Grana Padano.
Quindi “quanti non ritenessero il Piano produttivo proposto conforme ai loro interessi e alle loro necessità – precisa Baldrighi – possono impedirne di fatto l’entrata in vigore, facendo in modo che i limiti minimi previsti dalla normativa di consenso al Piano produttivo non vengano raggiunti, sia in termini di produttori/produzione di latte sia in termini di caseifici/produzione di formaggio”.
Grana Padano: no ad azioni illegittime contro il Piano produttivo 2019-2021
30 Agosto 2018