L’Italia ha scelto di attivare il sostegno accoppiato utilizzando tutti gli spazi disponibili concessi dall’Unione europea e quindi riservando una percentuale complessiva del 15% del massimale annuale per i pagamenti diretti, di cui il 2% destinato agli aiuti per le colture proteiche.
In totale, per il quinquennio 2023-2027, i fondi da utilizzare per le diverse misure del sostegno accoppiato ammontano a 525 milioni di euro per anno, costituendo così la terza più importante componente del regime dei pagamenti diretti, dopo il sostegno di base (1.679 milioni di euro) e il regime ecologico (874 milioni di euro) e prima gli Stati membri sono tenuti a dimostrare, nei loro rispettivi piani strategici nazionali, lo stato di debolezza nel quale le produzioni selezionate si trovano. Tale requisito non è richiesto in relazione alle colture proteiche, in quanto l’obiettivo politico qualificante dell’Unione europea è quello di aumentare la relativa capacità produttiva.
Gli stanziamenti per il sostegno accoppiato nel settore zootecnico
La dotazione finanziaria a favore delle misure zootecniche è leggermente diminuita, passando da un budget attuale di 224 milioni di euro per anno a uno stanziamento di 218,6 milioni di euro all’anno per il prossimo quinquennio.