Nei giorni scorsi il nostro Paese dovrebbe aver trasmesso a Bruxelles un dossier per scongiurare il rischio che la procedura di infrazione aperta nel novembre 2018 per la non corretta attuazione della direttiva nitrati vada avanti.
Le contestazioni più importanti effettuate dalle autorità comunitarie riguardano le regioni del Sud Italia, in particolare Basilicata, Calabria, Molise, Puglia e Sicilia. La Commissione europea formula tre importanti rilievi. Il primo riguarda la diminuzione dei punti di controllo delle acque con la scomparsa di 206 stazioni nel quadriennio compreso dal 2012 al 2015.
Con la seconda contestazione Bruxelles chiede di aumentare le aree vulnerabili e sottoposte a una serie di restrizioni per quanto riguarda l’utilizzo dei liquami zootecnici.
Il terzo aspetto critico rilevato è la non completa adozione delle misure aggiuntive che è necessario adottare nelle zone vulnerabili per abbattere l’impatto ambientale. Una di queste è, per esempio, la costruzione di contenitori per lo stoccaggio dei liquami zootecnici prodotti negli allevamenti.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 6/2020
Direttiva nitrati, Sud Italia a rischio
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