«Ai caseifici manca il personale a causa dell’emergenza Covid-19 – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Piacenza Filippo Gasparini – e iniziano a bloccare le produzioni, a non ritirare il latte, ma gli allevamenti non possono interrompere la mungitura delle vacche in lattazione. È un momento durissimo per tutti».
Confagricoltura Piacenza chiede che si avvii una rete di solidarietà tra i caseifici in modo da non bloccare la produzione e che si eviti, come invece in alcuni casi è stato segnalato, il disimpegno immediato dal contratto sottoscritto non solo per l’emergenza sanitaria, ma anche per il fermo degli ordini dall’estero.
«Al comparto lattiero-caseario – ha aggiunto Gasparini – serve un grande piano europeo che possa scongiurare il crollo verticale del prezzo del latte o lo smaltimento di partite invendute, gestendo gli esuberi anche con lo strumento dell’ammasso privato, utilizzato in passato per situazioni meno gravi di quella attuale».
Secondo il presidente di Confagricoltura Piacenza sarebbe inoltre opportuno che il Consorzio di tutela del Grana Padano agevolasse il collocamento della materia prima prevedendo di derogare al piano produttivo, eventualmente aumentando gli stock, con il supporto di un intervento pubblico simile allo strumento dell’ammasso, per rimettere poi il prodotto sul mercato a emergenza finita.