Nell’ultimo decennio il latte veneto «certificato» per la produzione di formaggi dop si è progressivamente ridotto: nel 2021 le quantità si sono attestate a circa 570.000 tonnellate, in calo dell’8,5% rispetto al 2011, a fronte di un incremento delle quantità di latte prodotte salite a 1.218.160 tonnellate nel 2021 (+10% rispetto al 2011). In pratica è diminuita l’incidenza del latte certificato sul latte prodotto, passata dal 57 al 47% a livello regionale. Ne da notizia Veneto Agricoltura grazie a dati resi disponibili dal Csqa.
La tendenza emersa potrebbe rappresentare un campanello di allarme circa l’effettiva attrattività dei formaggi dop, a partire dalla loro capacità di essere sufficientemente remunerativi per i trasformatori, dall’altra però può indicare la capacità dei caseifici e delle latterie di diversificare la produzione, e quindi il rischio, per affrontare in maniera più efficace la competizione sui diversi mercati di vendita.
Negli ultimi dieci anni nel Veneto si è registrato un aumento della produzione di Monte Veronese (+18,8%) e Casatella Trevigiana (+55,6%) e, in misura minore anche di Montasio (+2,2%), mentre sono in leggero calo sia la produzione di Asiago (-2%) sia di Piave (-3%). In diminuzione più marcata invece la produzione di Grana Padano (-12,2%) e Provolone Valpadana (-21,2%), in controtendenza rispetto all’andamento produttivo nazionale che risulta invece in crescita.