I caseifici bavaresi vogliono pagare di meno il latte prodotto negli allevamenti a stabulazione fissa. Secondo Hans-Juergen Seufferlein, dirigente della locale Associazione dei produttori di latte, a sollevare la scomoda questione sarebbero i rivenditori di generi alimentari.
In pratica, agli allevatori che possiedono stalle a stabulazione libera verrà pagato lo stesso prezzo attuale, mentre per il latte prodotto da vacche allevate a stabulazione fissa è prevista una decurtazione compresa tra 3 e 5 centesimi di euro/kg, a fronte di un prezzo medio di 38 centesimi.
L’Associazione degli agricoltori bavaresi (Bbv) è allarmata: “Il latte prodotto negli allevamenti a stabulazione fissa ha pari valore e non deve essere discriminato”, ha spiegato il suo presidente Walter Heidl. “Il benessere degli animali non dipende unicamente dal tipo di stalla, ma anche dal modo in cui vengono curati e alimentati”, osserva Hans Foldenauer,
dell’Associazione dei produttori di latte tedeschi (Bdm).
La questione era al centro del dibattito già due anni fa. La maggioranza del Consiglio federale voleva vietare l’allevamento a stabulazione fissa per tutto l’anno. Allora si erano sollevate molte proteste, soprattutto in Baviera. Del resto in quasi la metà delle circa 30.000 aziende lattiere del Land le vacche vengono tenute legate. Così la Baviera votò contro il divieto.
Il numero degli allevamenti a stabulazione fissa è in calo da anni, anche perché da un po’ di tempo a questa parte vengono concessi aiuti statali solo per la costruzione di allevamenti a stabulazione libera. Ma, naturalmente, non tutti gli allevatori possono permetterseli.