Coldiretti Veneto dice basta a industriali e trasformatori che lucrano a danno dei produttori di latte. A causa della pandemia molti caseifici hanno infatti deciso unilateralmente di ridurre il prezzo del latte alla stalla e gli allevatori veneti, in base alle elaborazioni dei dati relativi alle fatture dei mesi di marzo e aprile rispetto ai pagamenti di febbraio, prima del coronavirus, hanno perso finora almeno 7 milioni di euro.
Coldiretti Veneto ha annunciato che intende inviare la documentazione alle autorità competenti «in quanto non c’è alcuna giustificazione di mercato a riduzioni che vanno da 3 a 7 centesimi per litro di latte, mentre sugli scaffali i prezzi al dettaglio stanno addirittura subendo lievitazioni».
«Tutto ciò accade mentre su territorio regionale continuano a giungere ogni giorno numerose cisterne di latte straniero – continua Coldiretti – che va a sostituirsi a quello munto nelle oltre 3.000 stalle venete e che finisce negli stabilimenti dei trasformatori che riducono il prezzo agli allevatori, minacciando di non ritirare i quantitativi quotidiani prodotti negli allevamenti».
«Agli industriali diciamo che i prezzi di marzo e aprile sono da noi considerati acconti – conclude Coldiretti Veneto – e chiediamo che siano ripristinati i prezzi contrattualizzati prima della pandemia».