Assalzoo: no ai sottoprodotti alimentari per produrre biogas

impianto biogas

La conversione in legge del cosiddetto decreto «tagliaprezzi» contenente le misure per affrontare la crisi energetica rischia di avere conseguenze devastanti per il settore dell’alimentazione animale e della zootecnia e mette a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari. La denuncia arriva da Assalzoo, l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici.

Il provvedimento consente l’impiego di sottoprodotti provenienti dall’industria agroalimentare nei biodigestori per la produzione di biogas. Tra questi figurano i prodotti derivanti dalla lavorazione dei cereali, come la crusca, dello zucchero, come il melasso e le polpe di barbabietole, tutti i sottoprodotti dell’industria della panificazione, dei prodotti da forno e della pasta, fino addirittura alle farine di semi oleosi che l’Italia è costretta a importare massicciamente da Paesi terzi a caro prezzo.

Prevedere la possibilità di utilizzare questi sottoprodotti per produrre biogas – denuncia Assalzoo – creerebbe una concorrenza sleale e innaturale tra il settore energetico e quello alimentare. Le conseguenze sarebbero un’ulteriore spinta all’inflazione, con un nuovo aumento dei prezzi delle materie prime agricole impiegate dalla mangimistica, già oggi del tutto insufficienti a coprire la domanda interna, e un pericolo reale per la sicurezza alimentare dell’Italia, che sconta una grave dipendenza dall’estero per i suoi approvvigionamenti.