Assalzoo: la FeedEconomy italiana vale 150 miliardi di euro

frisone stalla

Valore economico complessivo di 150 miliardi di euro e oltre 840.000 aziende coinvolte: sono numeri di grande rilevanza economica quelli emersi dal secondo report economico sulla FeedEconomy promosso da Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici), in collaborazione con l’ente di ricerca indipendente Nomisma, presentato lo scorso 12 dicembre presso la Sala Cavour del MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste).
Il dato di 150 miliardi è la somma del giro d’affari delle varie componenti di filiera: la componente agricola dedicata all’alimentazione animale con 24,35 miliardi; la produzione alimentare legata alla zootecnica con circa 54,94 miliardi di valore; la componente di export per 10,9 miliardi di euro (comprendente materie prime agricole, mangimi, capi vivi, carni fresche e salumi, prodotti lattiero-caseari). Alle voci di natura produttiva (agricola, industriale e commerciale) si affianca poi la spesa alimentare degli italiani, altri 59,88 miliardi circa.

Silvio Ferrari, presidente Assalzoo

“Con il secondo report – evidenzia Silvio Ferrari, presidente Assalzoo – confermiamo l’importanza della scelta strategica, condivisa dall’Associazione nella sua totalità, di introdurre una categoria economica che restituisca complessivamente il ruolo che la mangimistica svolge nella filiera alimentare italiana. La FeedEconomy definisce appunto questo filo rosso che lega l’alimentazione zootecnica al consumatore finale. Aver trovato il modo di rendere questo filo comprensibile a tutti è per noi un elemento di estrema positività e rappresenta un impegno di lungo periodo”.
“Lo scorso anno è stato l’avvio di un percorso. Ma l’intuizione è stata giusta e quindi siamo contenti di poter proseguire e portare avanti questa iniziativa” sottolinea Lea Pallaroni, Direttore Generale Assalzoo.
“Con la FeedEconomy – prosegue Pallaroni – il valore della mangimistica, inteso non solo dal punto di vista economico ma strategico all’interno della filiera zootecnica, è finalmente messo in primo piano all’interno del ramificato settore agroalimentare. Quest’anno il report è ancora più ricco, contiene ulteriori dati e fornisce un quadro più ampio. È un percorso che abbiamo intrapreso con riscontri importanti e vogliamo proseguire su questa direttrice”.