Gli allevamenti di montagna hanno in genere dimensioni molto variabili. Gli allevamenti valtellinesi non smentiscono questo dato andando da 2 a 480 capi. Conseguentemente, anche le produzioni totali vanno da valori bassi (12 q) ad altri di tutto rispetto (48.000 q). Complessivamente oltre il 60% del latte prodotto in Valtellina deriva da un numero relativamente piccolo di allevamenti.
Per quanto riguarda la situazione sanitaria, in base alle analisi molecolari, 86 allevamenti (66,2%) sono risultati positivi a S. aureus, mentre 36 (27,7%) sono risultati positivi a S. agalactiae. La presenza di allevamenti positivi per queste infezioni e le loro conseguenze economiche e sanitarie in Lombardia sono alla base dal progetto «Qualità Latte – lotta alle mastiti e riduzione dell’impiego di antibiotici».
Il progetto si prefigge di fornire un metodo gestionale tale da permettere l’identificazione delle principali criticità in allevamento, la loro graduazione e l’indicazione degli interventi da applicare. Sono stati considerati 130 allevamenti conferenti alle cooperative locali (Latteria sociale Valtellina di Delebio, Latteria sociale di Chiuro). In questi allevamenti è stato effettuato un controllo sul latte di massa mediante pPCR.
Tra queste stalle, 24 (18,5%) sono risultate positive per entrambi gli agenti contagiosi. Da questa prima analisi, i dati che emergono in modo evidente sono la proporzione molto bassa (8,3%) di allevamenti negativi nella fascia 31-45 capi e, nello stesso gruppo di aziende, l’elevata frequenza di aziende positive per S. aureus (62,5%).
Sicuramente importante e preoccupante è il fatto che nelle due fasce che comprendono gli allevamenti più grandi (46-60 e >60 vacche) vi siano, rispettivamente, il 18 e il 20% di aziende positive a entrambi gli agenti contagiosi. Il dato più critico in assoluto, per le sue implicazioni economiche, è quello espresso dal grafico seguente.
Si può rilevare infatti come solo il 21% del latte prodotto in Valtellina proviene da allevamenti negativi per entrambi i batteri contagiosi. Questo dato, da solo, dimostra l’attualità e l’importanza di implementare piani di controllo razionali ed efficaci per aumentare il numero di allevamenti indenni da S. aureus e S. agalactiae.
Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte n. 6/2022
Impatto delle mastiti nelle stalle valtellinesi
di A. Zecconi
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