Primo semestre 2023 difficile per i produttori di latte: il prezzo medio del latte spot di provenienza nazionale rilevato da Assolatte nei primi sei mesi è stato infatti in media pari a 48,4 euro/hL, in calo del -26,1% rispetto ai 65,5 euro/hL del secondo semestre 2022.
La dinamica del prezzo ha avuto tuttavia due movimenti contrastanti e opposti: nei primi quattro mesi infatti l’andamento è stato decrescente, fino a toccare il minimo di 42,3 euro/hL, con un calo del 23,4% rispetto ad inizio anno, quando il prezzo era di 55,1 cent/euro al litro.
Nei due mesi successivi, una riduzione della produzione nazionale di latte ha risollevato le quotazioni, che sono risalite fino a 51,7 euro/hL a fine giugno, riducendo il gap da inizio anno, ma mantenendosi comunque inferiori del 16,9% rispetto allo stesso mese del 2022.
E tutto questo senza che i costi di produzione abbiano avuto particolari variazioni: secondo gli ultimi dati Ismea, in Lombardia, regione leader a livello nazionale, da inizio anno i costi sono diminuiti solo del -1,6%.
La situazione rimane perciò assai critica per gli allevamenti da latte. Lo rende noto Veneto Agricoltura, nel sottolineare che, fortunatamente, la maggior parte della produzione veneta viene trasformata in formaggi e questo attenua in parte gli effetti negativi per i produttori.
Nel 2022 il Veneto si è posizionato sul terzo gradino del podio a livello nazionale per numero di capi in allevamento e valore della produzione di latte, che ha raggiunto i 552 milioni di euro, in crescita di circa il 27% rispetto al 2021. Il risultato è stato favorito quasi esclusivamente dall’aumento dei prezzi, saliti in Veneto in media a 50,6 euro/hL(+33,2%), mentre la produzione ha avuto una leggera contrazione e si è fermata a poco meno di 1,2 milioni di ettolitri (-2,5%), pari al 9,2% della produzione totale nazionale.