Con un’interrogazione del 31 gennaio scorso, il Partito democratico ha chiesto al ministro del lavoro Luigi Di Maio se “è a conoscenza del piano industriale del gruppo Lactalis, per quanto attiene al futuro della Parmalat Spa, dato che il 9 gennaio scorso il management dell’azienda ha comunicato ai dipendenti del gruppo italiano l’intenzione di mettere in atto una riorganizzazione mondiale, e quali sono gli intendimenti del Governo per evitare che questa riorganizzazione possa mettere a rischio un perno fondamentale dell’intera filiera agroalimentare italiana”.
La riorganizzazione intende trasferire la stanza dei bottoni di Parmalat da Collecchio (Parma) a Laval, cittadina del Nord-Ovest della Francia sede del gruppo francese, detentore di oltre il 95% del capitale della prima azienda italiana del settore lattiero-caseario.
Il progetto porterà alla nascita di 9 divisioni, 3 merceologiche (formaggi, ingredienti e prodotti freschi), 5 geografiche e 1 specializzata nell’export, ma nessuna di queste verrà affidata a manager italiani, stando allo schema che la famiglia Besnier, proprietaria di Lactalis, si appresterebbe a varare.
Se così fosse, sarebbe la fine dell’autonomia gestionale di Parmalat, che nel 2017 ha realizzato un fatturato di oltre 6,6 miliardi di euro, assicurando occupazione a 1.900 persone.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 4/2019
Riorganizzazione di Parmalat al via
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