La vite ricopre solo una porzione limitata della superficie del vigneto, mentre la gran parte del terreno è libero dalla coltura e richiede operazioni specifiche di gestione del suolo al fine di preservarne la fertilità, contenere i costi e regolare la quantità e la qualità delle produzioni.
Nel corso del tempo le strategie per la gestione del suolo si sono evolute, rispondendo alle nuove esigenze della viticoltura e ponendo un crescente accento sulla sostenibilità ambientale. Oggi l’inerbimento sta diventando una pratica sempre più comune, anche grazie all’introduzione degli Ecoschemi che, in cambio di contributi per l’attività agricola, richiedono impegni per la tutela ambientale. Nel caso della vite, l’Ecoschema 2 promuove una gestione del suolo attraverso l’inerbimento, vietando le lavorazioni del terreno. Queste misure necessitano di riflessioni approfondite, soprattutto in contesti climatici diversi da quelli in cui questa pratica viene tradizionalmente utilizzata.
L’inerbimento presenta numerosi vantaggi per la coltivazione della vite, tra cui la protezione del suolo dall’erosione, il miglioramento della fertilità e della struttura, oltre al controllo dello sviluppo vegetativo e qualitativo della vite. Tuttavia, comporta anche alcuni svantaggi, come la competizione per acqua e nutrienti, un aumento del rischio di gelate primaverili e costi maggiori per la sua implementazione e gestione.
La scelta del tipo di inerbimento è principalmente influenzata dalle condizioni pedoclimatiche del vigneto e può riguardare inerbimenti permanenti o temporanei, totali o parziali, spontanei o artificiali. Nel caso di inerbimenti artificiali è fondamentale selezionare attentamente le specie da adottare per massimizzare i benefici e minimizzare gli effetti negativi. Anche il momento delle operazioni di gestione, come sfalci e rottura del cotico, gioca un ruolo importante nella competizione con la vite per le risorse. Pertanto, l’inerbimento deve essere visto come una pratica dinamica che offre molteplici vantaggi, richiedendo al contempo una gestione attenta e adattativa per ottimizzarne i benefici.
Gestione del suolo precisa
In particolari situazioni un ulteriore aiuto può derivare da una gestione del suolo di precisione. Infatti in vigneti caratterizzati da un’elevata variabilità, dove la gestione del suolo uniforme può comportare una competizione eccessiva con la vite per le risorse nelle aree più soggette a stress idrico, l’inerbimento può essere modulato all’interno di un singolo vigneto, utilizzando specie diverse in funzione della variabilità dei suoli.
Nelle prove condotte nel 2024 in Piceno in condizioni particolarmente limitanti a causa delle precipitazioni quasi assenti che hanno indotto livelli di stress idrico intenso alla vite, la gestione del suolo di precisione realizzata attraverso specie differenziate, ha permesso di limitare le differenze interne al vigneto, evitando livelli di stress eccessivo nelle aree più suscettibili e favorendo così il potenziale produttivo e qualitativo delle uve.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 32/2024
Gestione di precisione del suolo nei vigneti del Piceno
di D. Bianchi, B. Cavenago, L. Brancadoro
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