Il Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria ha bloccato tre marchi ingannevoli in Italia, uno in Svizzera e uno in Sud Africa nell’ambito delle attività di controllo della denominazione della dop pugliese.
Quest’anno, inoltre, è stata sospesa la commercializzazione in Europa di 5 marchi depositati presso l’Euipo (l’invalidity division dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale).
«Gli interventi che abbiamo messo in atto – spiega il presidente del Consorzio, Mauro Di Maggio – rientrano nell’attività di tutela e vigilanza, ruoli che ci spettano con il riconoscimento erga omnes. I marchi contraffatti costituiscono un grave pregiudizio all’incremento delle nostre esportazioni e, conseguentemente, un danno palese anche per i nostri produttori».
Dal 2016 il Consorzio – conclude Di Maggio – ha proceduto a una cinquantina di azioni di contrasto, di cui risultano 35 le battaglie vinte, mentre Le altre sono ancora in corso.
Sempre in tema di falsi vini italiani, Carabinieri e Guardia di Finanza di Torino hanno smantellato un sistema di contraffazione di pregiati vini italiani, organizzato a livello internazionale. Eseguite nove misure cautelari, tra cui cinque arresti domiciliari.
La banda è accusata di avere commercializzato tra il 2016 e il 2018 circa 54.000 bottiglie di vino contraffatto verso il mercato elvetico ottenendo un guadagno illecito di quasi un milione di euro. L’operazione aveva già portato, nel giugno 2018, al sequestro di 15.000 bottiglie di falsi vini pregiati, oltre 10.000 etichette singole, più di 8.000 contrassegni di Stato per vini doc e docg.