A Ortigia (SR) in occasione del G7 agricolo sono state presentate le previsioni vendemmiali per il 2024. Dopo un 2023 con il punto più basso degli ultimi decenni con appena 38 milioni di ettolitri, per il 2024 ci si aspettava un rimbalzo che invece, stando alle prime stime, non ci sarà. I 41 milioni di ettolitri (+7%) stimati da Ismea, Assoenologi e Uiv, infatti, non si avvicinano neanche lontanamente alla media degli ultimi anni (47 milioni), ma probabilmente basteranno a riconquistare il primato mondiale grazie alle dinamiche degli altri due grandi produttori, Francia che sembra destinata a perdere lo scettro (–18%) e Spagna che nonostante il recupero (+20%) potrebbe restare sotto la soglia dei 40 milioni.
La produzione stimata, quindi, risulta in lieve crescita ma non senza importanti differenze geografiche legate all’andamento climatico.
Nel Nord-Ovest si assiste alla buona ripresa del Piemonte al quale si affianca la riduzione dei volumi della Lombardia e della Valle d’Aosta e il lieve arretramento della Liguria. Più variegata la situazione nel Nord-Est dove alla crescita moderata dell’Emilia-Romagna si somma la flessione del Trentino-Alto Adige e la stabilità di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Più omogenea la situazione al Centro caratterizzato da recuperi a doppia cifra rispetto alla scarsa produzione 2023. Al Sud, invece, si hanno incrementi significativi soprattutto in Abruzzo e Molise, seguiti da Basilicata e Campania, mentre la crescita di Puglia e Calabria è più contenuta in termini percentuali. Nelle Isole maggiori resta invece un’importante criticità legata alla siccità che sembra ormai l’unico fattore a dettare legge.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 32/2024
Vendemmia 2024 in leggera ripresa
di T. Sarnari
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