Una mazzata, ad appena due settimane dall’inizio della vendemmia: per quanto limitati come estensione, i danni provocati dal nubifragio di domenica pomeriggio nel Veronese lasceranno strascichi pesanti»: così il presidente di Cia Verona, Andrea Lavagnoli, che nella mattinata di lunedì ha compiuto un giro di sopralluogo in provincia.
Un’ analisi condivisa da Christian Marchesini, presidente del Consorzio di tutela Valpolicella: «Grandine e vento hanno sferzato la fascia che va da San Pietro Incariano a Negarine e Pedemonte, più o meno la zona già colpita violentemente all’inizio di giugno».
«Stavolta però – sottolinea Marchesini – il raggio si è allargato a Montorio, Ponte Florio e Poiano, nella Bassa Valpantena. Danni molto pesanti, ma limitati a circa il 4% della superficie della denominazione. I pochi che sono stati colpiti, però, rilevano perdite molto importanti e non più recuperabili, visto che mancano pochi giorni alla vendemmia».
La tempesta, quindi, sembra aver colpito in maniera violenta soprattutto la città di Verona.
Problemi ci sono stati anche nel Padovano: a Vanzo, frazione di San Pietro Viminario, e a San Cosma, località di Monselice, la grandinata e il forte vento che si sono abbattuti domenica hanno danneggiato il 50% dei vigneti. Le perdite totali sono ancora in fase di quantificazione.
Forte grandinata anche nel Vicentino: particolarmente colpiti i comuni di Schio, Piovene Rocchette, Thieme, Santorso e Zugliano, con alberi abbattuti a causa della violenza del vento.