Tra le aree del pianeta che in tema di scambi commerciali per il vino sono meno sotto gli occhi dei riflettori figura indubbiamente l’America Latina. Vuoi perché sul versante visibilità e rilevanza di mercato risulta «schiacciata» dal potente vicino settentrionale, vuoi perché si tende sempre a considerare il Sud America più come terra di produzione che di importazione di vini, fatto sta che quando si parla di mercato mondiale del vino i trend collegati a tale area vengono spesso trascurati. Eppure, a dispetto di tanta indifferenza, qualcosa si muove.
Certo, tutto è relativo, ma nel 2018 le importazioni di vino nel sub-continente hanno quasi raggiunto il miliardo di euro, vale a dire il 3% degli scambi internazionali di questo prodotto.
Produzione e potenzialità
La presenza nell’area di importanti produttori mondiali come Cile e Argentina (che ovviamente risultano autosufficienti sul fronte dei consumi interni) fa sì che quasi il 60% di tutto l’import di vino dell’America Latina si concentri in appena due mercati, vale a dire Brasile e Messico, relegando gli altri Paesi dell’area a ruoli secondari, dove il terzo mercato più importante (Repubblica Dominicana) incide per poco più del 5% sugli scambi commerciali in entrata.
Tra i due fornitori si frappone la Spagna che, forte di un passato coloniale nella zona, incide sull’import di vino del sub-continente per un 16%. Con una quota del 13% segue a ruota la Francia e poi, in quinta posizione, arriva l’Italia con un 11%. Se non tra i primi, ma con qualche soddisfazione: tra il 2013 e il 2018, l’import di vino a valori in America Latina di origine italiana è cresciuto del 153%, la percentuale più alta registrata tra i top fornitori.
Messico
Il Messico nel 2018 ha importato poco meno di 800.000 ettolitri di vino per un controvalore di 231,3 milioni di euro, il 49% in più di quanto acquistato dall’estero cinque anni prima. Di tale quantitativo, il 70% fa riferimento a vini fermi e frizzanti imbottigliati, un altro 11% riguarda spumanti e il rimanente 19% attiene a vini sfusi e in bag in box.
Brasile
Nel corso del quinquennio 2013-2018, l’export dell’Italia è cresciuto – sempre a volumi – del 35%, con punte più elevate nel caso degli spumanti (+113%) anche se, a differenza del Messico, in questo mercato sono i vini rossi fermi a detenere le incidenze più elevate: il 47% dei volumi di vini confezionati di origine italiana fanno infatti riferimento a questa tipologia, con i toscani protagonisti.
Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 1/2020
Messico e Brasile, cresce la domanda di vini italiani
di Denis Pantini
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