Durante l’inaugurazione della 57ª edizione di Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei distillati di Verona, lo scorso 6 aprile è emersa un’indicazione chiara da parte dei numerosi politici e delle personalità presenti: dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida al ministro del made in Italy Adolfo Urso, fino al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, tutti riconoscono la necessità di dialogare con il Governo americano.
Il muro contro muro può generare solo danni all’export EU negli USA e in particolare a quello dell’agroalimentare made in Italy.
Tenere aperta la via del dialogo è la ricetta anche di Lollobrigida, che ha ringraziato Vinitaly per l’attività di promozione del made in Italy all’estero in un momento dove, oltre a consolidare i rapporti commerciali con gli USA, è necessario guardare a nuovi mercati.
«Vinitaly 2025 − ha dichiarato Federico Bricolo, presidente di VeronaFiere − conferma il ruolo di acceleratore per il vino italiano nel mondo; sono infatti oltre 30.000 gli operatori esteri attesi a Verona provenienti da 140 Paesi, tra i quali 3.000 dagli Stati Uniti»
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 14/2025
Mercato unico UE-USA, la ricetta ai dazi di Trump
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