Mercato dei vini in lenta ripresa

cantina

La vendemmia 2019, decisamente meno generosa della precedente, non ha certo colto di sorpresa gli operatori. Peraltro le flessioni stimate a inizio campagna (-16%) sembrano essere state ottimistiche e presumibilmente verranno riviste verso il basso.

Ma l’aver prodotto 8 o 10 milioni in meno dell’anno precedente non spalanca automaticamente le porte all’innalzamento dei listini.

Bisogna infatti fare i conti con gli stock presenti in cantina all’inizio della campagna. Il 31 luglio scorso c’erano nelle cantine italiane 48 milioni di ettolitri di vini, il volume più alto degli ultimi 10 anni. Un record che non ha attivato, però, una domanda altrettanto dinamica: i consumi interni sono aumentati, ma di poco, e anche il +10% dell’export registrato da gennaio a luglio non è sembrato sufficiente.
A ottobre il mercato ha cominciato a dare qualche segno di ripresa: per i bianchi comuni il prezzo medio sulle piazze italiane è tornato finalmente a superare la soglia di 3 euro/ettogrado, con un incremento del 4% su agosto; sui vini rossi l’incremento sul mercato del 19%.

Con le prime contrattazioni di novembre i listini hanno mostrato salti in avanti interessanti, soprattutto in Emilia-Romagna e Puglia, ma si tratta comunque delle prime battute del mercato della nuova campagna che non permettono di fare previsioni attendibili sull’andamento futuro dei prezzi, anche perché si è in presenza di una domanda che cambia schemi con molta rapidità rispetto al passato.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 43/2019
Mercato dei vini in lenta ripresa
di T. Sarnari
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