L’impiego delle macchine per la potatura sta diventando una consuetudine sempre più diffusa in molte aree viticole, sia in Italia sia all’estero, spinto principalmente dalla necessità di contenere i costi di produzione.
La manodopera richiesta per la potatura eseguita manualmente varia infatti da 50 a 120 ore/ha, in funzione del sistema di allevamento, del sesto d’impianto e dello sviluppo vegetativo della pianta, fattori che condizionano il numero di tagli da eseguire.
La possibilità di meccanizzare la potatura soddisfa inoltre le esigenze di sopperire alla mancanza di manodopera specializzata e rispettare la tempestività richiesta dall’intervento, particolarmente sentite nelle aziende di maggiore estensione.
Questa pratica non deve pertanto essere intesa dai viticoltori come una strada da percorrere obbligatoriamente ma, piuttosto, come un’opportunità da sfruttare per migliorare la competitività aziendale.
A seconda della tipologia di macchine considerate e di come queste vengano impiegate, possiamo parlare di: potatura agevolata, potatura meccanica e potatura meccanica integrale.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 36/2018 a pag. 36
Meccanizzazione della potatura: quando e perché conviene
di R. Castaldi
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale e Banca Dati Online