Quattro vitigni rossi, cinque vitigni bianchi: tutti studiati per essere resistenti alle principali minacce della vite (dalla peronospora all’oidio) e per essere particolarmente vigorosi, al punto da promettere una produzione già dal primo anno di coltivazione.
Merlot Kanthus, Merlot Khorus, Cabernet Volos, Cabernet Eidos, Sauvignon Kretos, Sauvignon Rytos, Johanniter, Souvignier Gris e Solaris: sono questi i nove nuovi vitigni messi a punto dal Centro di ricerche produzioni vegetali (CRPV) dopo una sperimentazione pluriennale e pronti per la messa a dimora in Emilia Romagna.
Queste varietà, già tutte presenti nel Registro nazionale delle varietà di vite da vino, hanno ottenuto il necessario riconoscimento dalla Regione grazie alla dimostrata resistenza o tolleranza alle principali malattie fungine, nonostante la drastica riduzione dei trattamenti e, pertanto, possono essere di interesse per le aziende vitivinicole dell’Emilia-Romagna.
Risultati incoraggianti dalla sperimentazione
La sperimentazione, come è possibile evincere dall’approfondito documento prodotto dal CRPV, ha messo a confronto le varietà resistenti con le varietà di vite da cui discendono (i “Parentali” di Vitis vinifera) attualmente iscritte nel registro regionale delle varietà autorizzate per uva da vino, con risultati davvero incoraggianti.
Innanzitutto, le fasi fenologiche dell’invaiatura e soprattutto della raccolta risultano spesso anticipate, per alcune varietà di circa un mese.
Inoltre, le uve raccolte hanno un tenore zuccherino paragonabile alle parentali di confronto, acidità inferiore e una resa unitaria mediamente in linea (leggermente inferiore per le varietà a bacca nera, superiore per quelle a bacca bianca).
I vini prodotti, d’altro canto, mostrano una concentrazione molto più elevata di polifenoli (soprattutto antociani per le varietà a bacca rossa), ottima gradevolezza al palato e giudizi sensoriali molto positivi.
Le uve, come da normativa, potranno essere destinate a produrre vini da tavola e IGT, in virtù del divieto ancora in essere relativo all’utilizzo di incroci tra specie di Vitis vinifera e altre vitis per la produzione di vini DOC e DOCG.
Dossier scaricabile
A seguito dell’approvazione alla messa in campo delle varietà resistenti, il CRPV ha realizzato un ampio dossier a firma di Giovanni Nigro, Paola Tessarin e Domenico Bossio che raccoglie una sintesi del progetto «Vitigni Resistenti», l’attività di valutazione, i dati raccolti oltre a una valutazione complessiva dell’andamento climatico riferito agli anni 2017-2019, delle fasi fenologiche, dei parametri vegetativi, qualitativi, produttivi, fitosanitari, enologici (analisi chimiche e sensoriali), per confronto con il vitigno testimone.
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