La trincia, valida alternativa al diserbo chimico

vigneti

La moderna viticoltura, oltre a perseguire obiettivi di qualità produttiva elevata, deve tener conto della sostenibilità economica, sociale e ambientale.
Di conseguenza anche la tecnica di coltivazione si sviluppa e si aggiorna per raggiungere tali obiettivi, come la riduzione dei costi, l’adozione di pratiche agricole sostenibili e la salvaguardia ambientale.
Tra le operazioni agronomiche, la gestione delle malerbe, forse più di altre, va gestita con attenzione, in quanto un inerbimento non ben controllato può influire negativamente sulla crescita e sulla produttività della pianta. La composizione e la crescita della comunità di erbe infestanti sono strettamente dipendenti dal terreno, dal clima e dalle pratiche colturali adottate.
Perciò la gestione delle infestanti deve essere valutata e controllata caso per caso e anno per anno, considerando il contesto pedoclimatico e la vegetazione spontanea caratterizzante una determinata zona.
Di conseguenza assume particolare importanza la conoscenza delle specie problematiche della comunità di malerbe del proprio vigneto e dei cambiamenti nello spazio e nel tempo della flora spontanea.

Perchè il diserbo meccanico

La gestione malerbologica risulta particolarmente importante specialmente nei primi anni d’impianto, in quanto le giovani viti presentano un apparato radicale ridotto che risente maggiormente dei fenomeni competitivi.
Il controllo delle erbe infestanti in vigneto può essere sostanzialmente eseguita tramite tre strategie colturali: la lavorazione del terreno, il diserbo chimico e l’inerbimento.
Inoltre, è possibile combinare più di una di queste tecniche, sfruttando i vantaggi di entrambe: un esempio classico per la viticoltura è il diserbo chimico del sottofila unito al controllo meccanico dell’interfila.
Per quanto riguarda la gestione dell’interfila, su cui si concentra questo articolo, la tecnica più utilizzata è l’inerbimento controllato (artificiale o spontaneo) gestito tramite diserbo meccanico.
La preferenza per l’inerbimento è dovuta ai numerosi vantaggi di questa tecnica rispetto alla lavorazione e al diserbo chimico.
In aggiunta, la tendenza verso una viticoltura più attenta all’impiego di molecole di sintesi ha conferito sempre maggior importanza a questa strategia, contribuendo allo sviluppo di macchinari sempre più versatili ed efficienti.
Il terreno di un vigneto sottoposto a inerbimento viene gestito lasciando crescere le essenze erbacee (selezionate o spontanee) finché non raggiungono un’altezza tale da non essere più compatibile con le operazioni nell’interfila.
A questo punto è necessario controllare le infestanti rasandole al colletto, operazione svolta di norma tramite le trinciatrici o trince. In aggiunta, è un’operazione comune trinciare contemporaneamente le essenze erbacee del vigneto e i sarmenti rimasti dalla potatura invernale, in modo da svolgere con un solo passaggio le due azioni e ridurre così i costi di gestione del terreno.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 4/2019
La trincia, valida alternativa al diserbo chimico
di M. Deandrea, P. Pensa
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