Dall’analisi dei dati di giacenza di alcune delle principali dop e igp nazionali si rileva l’interesse sempre crescente degli imbottigliatori collocati nelle regioni del Nord Italia per l’approvvigionamento di vini ottenuti in diversi territori di produzione.
In tal senso si evidenzia che per talune produzioni dop il regime di deroga all’imbottigliamento fuori dalla zona di produzione – di cui all’art. 35 comma 3 della legge n. 238/2016 – è diventato evidentemente un fattore commerciale d’interesse strategico.
Al riguardo, infatti, analizzando i dati relativi alla denominazione d’origine Prosecco si dimostra come la principale dop vitivinicola nazionale ed europea (in termini di quantitativi rivendicati) sia detenuta principalmente nelle cantine di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Il primato in termini assoluti di prodotto sfuso detenuto si attesta nel territorio di produzione. Tuttavia degno di approfondimento il dato relativo al quantitativo stoccato nelle cantine della regione Piemonte: circa 103.000 ettolitri, l’equivalente di quasi 13 milioni di bottiglie.
Allo stesso modo sono cospicui gli stock di Chianti docg detenuti anche in Veneto, Trentino-Alto Adige e Piemonte.
Scendendo a Sud il flusso di prodotti verso le regioni del Nord è costante, con il vino della doc pugliese Primitivo di Manduria detenuto fuori regione, in particolare in Piemonte, Veneto e Lazio per quasi 10.000 ettolitri.
In Sicilia, l’omonima denominazione di origine riscuote anch’essa l’interesse di numerosi imbottigliatori, con ingenti quantitativi stoccati nelle principali regioni del Nord Italia, a partire dal Trentino-Alto Adige.
Tutti i numeri sulle giacenze di vino detenute al di fuori della zona di origine sono contenuti nel dossier di Fabio Grillo Spina che sarà pubblicato su Vite&Vino n. 6/2020 disponibile agli abbonati anche su Rivista Digitale a partire da lunedì 30 novembre.
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