Fertilizzazione organica del vigneto

La distribuzione di prodotti organici ha sempre avuto un’importanza rilevante dal punto di vista agronomico e oggi, dopo anni di sfruttamento dei suoli e di concimazioni minerali poco razionali, è divenuta ormai una necessità.

Certamente le concimazioni organiche rappresentano un costo piuttosto elevato e non danno un immediato ritorno produttivo e quindi economico, ma se si vuole invertire o almeno cercare di rallentare l’attuale tendenza di perdita di sostanza organica dei terreni bisogna considerarle come un investimento a medio-lungo periodo, poiché in grado di influenzare positivamente le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del terreno.

Humus

Fra i componenti del terreno agrario si trova sempre una certa quantità di materiale organico derivato da residui di piante e animali i quali, una volta morti, iniziano a subire profonde trasformazioni a opera di microrganismi decompositori, per cui vengono in un primo tempo scomposti in sostanze chimicamente semplici (quali aminoacidi, alcoli, zuccheri, vitamine) e, successivamente “riassemblati” attraverso complessi processi enzimatici che portano a una vera e propria ricostruzione di macromolecole più stabili chiamate humus.

Letame

Da sempre è considerato il “re dei concimi”, per la sua completezza nella composizione e per i numerosi vantaggi che conferisce alla struttura del terreno. Un buon letame deve essere maturo (cioè lasciato maturare per almeno tre-quattro mesi), di buona composizione (con buona dotazione di paglia e altri lettimi) e a prezzo conveniente. Per tutte queste ragioni, oltre che per la diminuzione degli allevamenti, oggi il letame è difficilmente reperibile ed è piuttosto costoso soprattutto per il trasporto e per la distribuzione in stretti interfilari.

Sovescio

Consiste nella coltivazione e nel successivo interramento primaverile di alcune specie erbacee autunno-vernine (veccia, favino, trifoglio rosso, senape, grano ecc.). Un buon sovescio potrà essere attuato solo in quelle zone o su quei terreni vitati non facilmente soggetti a siccità primaverili; inoltre, prima dell’interramento è bene tagliare l’erba e lasciarla essiccare per qualche giorno, con la possibilità di aumentare così la resa in humus stabile.

Inerbimento

Questa tecnica rappresenta un’importante opportunità per i terreni vitati abbastanza freschi, fertili e irrigui al fine di contenere l’eccessivo vigore delle piante. Tra i vantaggi concreti che essa offre figura anche un buon incremento di sostanza organica, soprattutto nello strato superficiale del terreno, grazie al taglio dell’erba e al suo abbandono sul posto.

Sarmenti di potatura

L’abbandono sul terreno di questi residui, sminuzzati da una trinciasarmenti o lasciati addirittura interi, specialmente nei vigneti collinari in forte pendenza, accanto al contenimento dei danni da erosione favorisce, in conseguenza della loro degradazione, un certo accumulo di sostanza organica oltre che minerale, senza peraltro portare, per quanto si è osservato finora, all’instaurarsi di marciumi o proliferazione di insetti. Solo per i vigneti fortemente colpiti da malattie del legno, si consiglia l’asportazione dei sarmenti dagli interfilari e la loro successiva bruciatura.

Pollina

È un buon ammendante organico soprattutto per chi ha vigneti nelle vicinanze di allevamenti; per utilizzarlo al meglio devono essere rispettate alcune condizioni:

  • buona maturazione (almeno sei-sette mesi), affinché sia favorita l’eliminazione dell’acido urico il quale potrebbe risultare dannoso alle viti;
  • dosi contenute al massimo di 40-70 q/ha all’anno in dipendenza dall’elevato contenuto di azoto; oppure 15- 20 q/ha per la pollina essiccata;
  • distribuzione entro fine inverno e comunque non in vicinanza della maturazione dell’uva.

Vinacce e graspi

Si rivelano interessanti soprattutto se sono stagionati e mescolati con letame o con torba, ma sono naturalmente utilizzabili solo da coloro che hanno i vigneti in prossimità di grosse cantine. Solo in questi casi, infatti, si possono raggiungere quantitativi significativi che possono realmente incidere sulla fertilità organica del terreno vitato.

Compost da rifiuti solidi urbani e fanghi di depurazione

Questi ammendanti risultano interessanti soprattutto per il costo limitato; si possono mescolare con paglie, ramaglie, cortecce ecc., purché risultino conformi alla severa legislazione nazionale in fatto di contenuto in metalli pesanti e altre sostanze tossiche e/o inquinanti.

Concimi organici o organo-minerali

Di questi prodotti si è avuta una notevole inflazione negli ultimi decenni. Per mettere un po’ d’ordine, bisogna anzitutto precisare che nel vigneto occorrono concimi organici che forniscano soprattutto humus stabile, più che humus nutritivo, e quindi prodotti ricchi di lignina e cellulosa, oltre che di una quota di proteine e di altre sostanze interessanti. Al riguardo, sono ottimi i prodotti derivati dal letame, dalle polline, dalle lavorazioni delle pelli e naturalmente dalla torba (che si trasforma praticamente tutta in humus).

 

Tratto dal libro Coltivare la vite di E. Corazzina