L’Italia lancia la sua controffensiva dopo la vicenda del via libera Ue all’Irlanda sull’etichettatura di vino, birra e altri alcolici, annunciando il ricorso al Wto.
«Assurda la decisione dell’Irlanda di introdurre un’etichetta per tutte le bevande alcoliche, incluso il vino, nonostante la contrarietà del Pe. Scelta che ignora la differenza tra consumo moderato e l’abuso di alcol. Chiederò l’intervento della Commissione Ue sul Wto» ha scritto su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Lo stesso Tajani e il ministro dell’agricoltura Lollobrigida hanno anche indirizzato una lettera al commissario Ue per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton. Nella lettera si definiscono «arbitrarie» le misure nazionali prese dall’Irlanda e si invoca «un intervento dell’Ue a tutela del corretto funzionamento del mercato interno, in linea con la giurisprudenza Ue che vieta restrizioni quantitative».
«La scelta di Dublino incide negativamente sulla libertà degli scambi e sulla libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione» si legge nel testo. «L’Italia sostiene un approccio informativo volto a educare i consumatori a comportamenti responsabili e a scelte consapevoli, senza però l’adozione di misure nazionali di carattere arbitrario. Chiediamo pertanto un suo intervento a tutela del corretto funzionamento del mercato interno, in linea con la giurisprudenza Ue che vieta restrizioni quantitative».