Rispetto all’emergenza peronospora, che quest’anno ha danneggiato pesantemente le uve da Sud a Nord della Penisola, il Governo è intervenuto con le misure previste dal decreto legge n. 104/2023, disponendo gli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale a favore delle imprese viticole che hanno subito danni dalla malattia, ma che non beneficiano di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o fondi mutualistici.
Il decreto ha però stanziato solo 1 milione di euro che andrà, esclusivamente, ad Ismea per supportare le imprese agricole danneggiate con un contributo «in conto interessi» a fronte di finanziamenti bancari fino a 60 mesi.
Quella data dal Governo, ha commentato il presidente di Cia Agricoltori, Cristiano Fini, è «una prima, ma irrisoria risposta al settore viticolo; serve un rifinanziamento importante del Fondo di solidarietà nazionale, utile a mettere in sicurezza il reddito delle imprese viticole».
Secondo Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, servono immediati e congrui interventi per ristorare i danni attuali, ma si dovrà pure porre in essere una strategia di medio-lungo periodo «per tutelare la qualità e la quantità della produzione nazionale del futuro. Tale strategia dovrà prevedere monitoraggio e prevenzione, con adeguati trattamenti da un lato e con nuove tecniche di genomica assistita (TEA) dall’altro».
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 27/2023
Ristori irrisori per la peronospora
di G. Menna
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