Breve guida alla cimatura

Cimatura Cordone libero

La cimatura è l’operazione di potatura verde più praticata nei vigneti e la prima a essere stata meccanizzata su larga scala, grazie alla diffusione delle cimatrici meccaniche a barre falcianti e, successivamente, a coltelli rotanti. Ha come scopo principale quello di contenere le dimensioni dei germogli e lo sviluppo della chioma, in modo da favorire la penetrazione della luce e la circolazione dell’aria al suo interno, con effetti positivi sia sul processo di maturazione dei grappoli sia sul controllo delle principali malattie fungine. In condizioni di equilibrio vegeto-produttivo, il ricorso a questa operazione di potatura verde, con riferimento al numero di interventi, risulta essere tendenzialmente limitato, in quanto la crescita dei germogli è contenuta e tende comunque ad arrestarsi con l’approssimarsi dell’invaiatura.

In funzione dell’epoca in cui viene eseguita, la cimatura può essere definita precoce, intermedia e tardiva, e comporta effetti differenti sulla vite.

Cimatura precoce

Viene praticata nel cordone libero, nel quale risulta essere indispensabile per garantire il portamento assurgente della chioma, prerogativa fondamentale di questo sistema di allevamento. L’asportazione dell’apice vegetativo determina infatti un arresto temporaneo della crescita del germoglio, che inizia a irrobustirsi e a lignificare alla base in modo da favorire la verticalità della femminella che sarà emessa a seguito della cimatura stessa.

Cimatura intermedia

È la cimatura nella sua versione più classica e viene eseguita nell’arco di tempo compreso tra la fase fenologica di post-fioritura e quella di pre-chiusura grappolo. In linea generale sono però da evitare gli interventi più tardivi in quanto asportano una massa maggiore di vegetazione e determinano l’invecchiamento della chioma, dal momento che vengono asportate le foglie più giovani e attive dal punto di vista fotosintetico. Gli interventi tardivi espongono inoltre i grappoli a un maggiore rischio di scottature, dato che li portano repentinamente da condizioni di ombra a quelle di luce diretta.

Cimatura tardiva

Viene eseguita a ridosso della vendemmia, il giorno prima o quello antecedente, al fine di scoprire i grappoli e migliorare l’efficienza della vendemmia meccanica. Nel caso del Casarsa e della doppia cortina l’azione di cimatura viene diretta principalmente verso le cosiddette sottane, ovvero i germogli rivolti verso il basso e situati al di sotto del cordone permanente, in modo da limitare l’intercettazione di mosto da parte della vegetazione e ridurre le perdite occulte. Può essere utile anche se la raccolta viene eseguita manualmente, dato che la scopertura dei grappoli aumenta considerevolmente l’efficienza dei vendemmiatori, soprattutto nel caso di elevato sviluppo vegetativo.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 3/2019
Breve guida alla cimatura
di R. Castaldi
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale