Un apposito registro telematico, istituito nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian) e ribattezzato «Granaio Italia», terrà traccia di tutte le operazioni di vendita o trasformazione di cereali e di sfarinati a base di cereali, di provenienza nazionale e unionale o importati da Paesi terzi, superiori a 5 tonnellate annue.
Lo prevede un emendamento alla legge di bilancio 2021 la cui finalità, attraverso la conoscenza dei quantitativi di frumento, mais e altri cereali in mano a stoccatori, produttori e trasformatori, è migliorare la comprensione dei mercati e degli andamenti dei prezzi.
Le operazioni dovranno essere registrate entro 7 giorni lavorativi, ma sarà un decreto del Ministero delle politiche agricole, da emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio, a stabilire le modalità applicative del registro.
La normativa prevede anche che in caso di mancata iscrizione al registro da parte di un soggetto obbligato si applicherà una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra un minimo di 5.000 e un massimo di 20.000 euro.
La nuova disposizione ha suscitato pesanti critiche da Italmopa, l’associazione di rappresentanza dell’industria molitoria, che la ritiene un ulteriore, pesante e ingiustificato aggravio amministrativo ed economico per le aziende del settore, dal momento che le informazioni utilizzate dal registro telematico sono già coperte da obbligatorietà, in quanto oggetto di adempimenti prescritti dalla normativa sulla tracciabilità nell’industria alimentare e da quella fiscale sulla contabilità di magazzino.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 1/2021
Con Granaio Italia via al monitoraggio dei cereali
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