Nell’annata agraria 2021-22, il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria – Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari (CREA-IT) di Roma ha organizzato e coordinato prove collegiali di confronto tra varietà di frumento duro in coltura biologica. Nell’ambito della sperimentazione è stato effettuato il monitoraggio fitopatologico in due località dell’Italia centro-meridionale: Tarquinia (Viterbo) e Foggia.
Tale attività ha permesso di rilevare le principali malattie del frumento e valutare il comportamento resistente o suscettibile dei genotipi verso i principali patogeni fungini.
Nelle prove sono state saggiate 27 cultivar di frumento duro seminate in parcelle di 10 m². I dati fitopatologici ottenuti nelle 2 località evidenziano una differenza considerevole riguardo alla presenza e alla diffusione dell’oidio sulle varietà in prova e, in misura minore, anche del complesso della septoriosi, mentre le altre malattie non hanno rappresentato un problema per la coltura in entrambi i campi sperimentali.
Oidio
L’oidio è stato rilevato con attacchi anche elevati su numerose varietà nel campo di Tarquinia, mentre a Foggia il patogeno, pur se presente, non ha rappresentato un problema per la coltura e si è manifestato solo su parte dei genotipi, non superando la severità del 10%.
Complesso della septoriosi
Il complesso della septoriosi è stato rilevato all’inizio della primavera in entrambi i campi. Tuttavia, solo poche varietà hanno subìto attacchi consistenti a Tarquinia, molto probabilmente perché le condizioni meteorologiche che si sono verificate successivamente non hanno favorito la diffusione orizzontale (alle piante adiacenti) e la progressione verticale (dal basso verso l’alto della pianta) dei patogeni fungini.
Le infezioni sono state osservate anche a Foggia, ma sono rimaste localizzate alla base della pianta e la tipica sintomatologia si è manifestata con severità decisamente basse.
Ruggini
Le tre ruggini, gialla, bruna e nera, non hanno rappresentato alcun problema nei 2 campi.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 37/2022
Risposta alle malattie fungine del grano duro bio 2022
di A. Iori, et al.
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