Le attuali elevate quotazioni della soia, attorno ai 411 euro/t (Granaria di Milano, 20-3-2017), sono tendenzialmente più contenute rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma possono comunque essere interessanti per gli agricoltori, in modo particolare sfruttando l’opportunità del secondo raccolto.
Per ottenere reddito dalla soia in secondo raccolto è però essenziale mettere in atto una serie di accorgimenti per il controllo dei costi e per raggiungere delle rese soddisfacenti.
Sul lato della tecnica colturale gli elementi chiave sono:
- tempestività nelle semine, ossia anticipare prima possibile (es. prima metà di giugno);
- conservazione dell’umidità nel terreno;
- favorire l’emergenza delle piante ed evitare la competizione delle malerbe;
- evitare un eccessivo allungamento del ciclo produttivo e quindi eventuali difficoltà di raccolta.
Due ipotesi di agrotecnica
Sulle base di queste considerazioni si possono valutare due ipotesi di tecnica colturale:
- la prima, indicata con A, più costosa in quanto per le operazioni di semina, di irrigazione e di raccolta si ricorre al contoterzista;
- e una seconda, detta B, più aziendale, dove l’irrigazione viene effettuata con mezzi propri. In quest’ultimo caso rientrano le aziende agricole dotate di rotolone, con ammortamento poco rilevante o caricato sulle colture principali, il cui costo, comprensivo delle spese di gasolio e di movimentazione dell’impianto, è più che dimezzato rispetto alle tariffe del contoterzista.
Nel calcolo dei costi di produzione è stato seguito un criterio prudenziale e, nello specifico, si sono ipotizzati la semina su sodo e almeno tre interventi irrigui per entrambe le tecniche, che innalzano i costi specifici a 850 e 670 euro/ha.
Analisi del punto di pareggio
L’analisi del punto di pareggio consente di evidenziare l’effetto della resa e della tecnica colturale sulla convenienza economica della soia intercalare (grafico).
Considerando un’ipotesi di prezzo di mercato di 460 euro/ t, quindi tendenzialmente più elevata rispetto alle attuali quotazioni, i margini diventano positivi per rese pari rispettivamente a 18 q/ha per la tecnica A e 15 q/ha per la tecnica B.
D’altra parte se il prezzo di mercato dovesse calare a 400 euro/t, (-11 euro/t rispetto alle quotazioni attuali) le rese che assicurano un pareggio tra ricavi e costi salgono a 21 e 17 q/ha rispettivamente per la prima e seconda tecnica.
Rimanendo su un’ipotesi ottimistica di prezzo (460 euro/t) e considerando una resa attorno a 28 q/ha, il reddito lordo per ettaro si aggira per la tecnica A sui 430 euro/ha e per la tecnica B sui 600 euro/ha.
Va sottolineato che queste considerazioni si basano su delle simulazioni, mentre i risultati reali dipendono da una serie di fattori (condizioni pedoclimatiche, tecnica agronomica, ecc.) che possono variare in modo significativo tra le aziende agricole, non ultimo la disponibilità e l’efficienza dell’impianto di irrigazione. Non vanno peraltro trascurate considerazioni legate all’effettivo contributo di questa coltura alla redditività delle imprese agricole, che comincia a diventare significativo su superfici ampie ovvero su aziende dove la disponibilità di un efficiente sistema irriguo, rotoloni di nuova generazione o sistemi tipo «rainger», consentono di comprimere i costi colturali.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 17/2014
Soia di II raccolto, quanto conviene
di L. Rossetto
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale e Banca Dati Online