Prezzi seminativi al 27 luglio 2020.
Il frumento duro nazionale continua a subire ribassi più meno consistenti; in leggero rialzo invece i frumenti teneri “di base”, l’orzo e il mais.
Sui mercati esteri il mercato è tendenzialmente rialzista per il frumento tenero e i semi di soia; restano praticamente invariati orzo e mais.
Non sembra arrestarsi l’onda ribassista per il dollaro USA, con un’ulteriore svalutazione di 2 cent; l’ultimo cambio è 1,16 dollaro/euro.
Prezzi seminativi al 20 luglio 2020.
Sul mercato nazionale si sono registrati ancora ribassi più o meno pronunciati per il frumento duro nazionale.
Anche l’orzo presenta segni di debolezza, mentre per il frumento tenero si intravede una possibile ripresa.
Sui mercati esteri il mercato è tendenzialmente stabile, ad eccezione dei semi di soia, in forte recupero a Chicago. Il dollaro USA ribassa nuovamente nei confronti dell’euro, con il cambio di venerdì che è sceso a 1,14 dollaro/euro.
Prezzi seminativi al 13 luglio 2020.
A Bologna sono state rilevate le prime quotazioni per i frumenti del nuovo raccolto, con prezzi prevedibilmente alti per il frumento duro e deludenti per il frumento tenero.
Stabile il mais, mentre per i semi di soia la campagna di commercializzazione 2019/20 è da considerarsi definitivamente chiusa.
Sui mercati esteri il mercato è tornato ad essere “tonico”, con rialzi per tutti i prodotti dovuti alla grave siccità su gran parte dell’emisfero Nord. Dollaro USA stabilmente basso nei confronti dell’euro, con il cambio di venerdì che fermo a 1,12 dollaro/euro.
Prezzi seminativi al 9 luglio 2020.
A Bologna sono state rilevate le prime quotazioni per i frumenti del nuovo raccolto, con prezzi prevedibilmente alti per il frumento duro e deludenti per il frumento tenero. Stabile il mais, mentre per i semi di soia la campagna di commercializzazione 2019/20 è da considerarsi definitivamente chiusa.
Sui mercati esteri il mercato è tornato ad essere “tonico”, con rialzi per tutti i prodotti dovuti alla grave siccità su gran parte dell’emisfero Nord.
Dollaro USA stabilmente basso nei confronti dell’euro, con il cambio di venerdì che fermo a 1,12 dollaro/euro.