La lunga battaglia di Giorgio Fidenato per difendere il suo diritto di seminare mais ogm registra una nuova vittoria: con una sentenza dello scorso 1° febbraio il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dell’agricoltore friulano contro la sentenza del Tar di Trieste del settembre 2014.
Cosa era successo? Nel 2014 Fidenato aveva effettuato semine di mais ogm nei suoi campi in tre località delle province di Udine e Pordenone ma aveva dovuto fare i conti non solo con le azioni teppistiche di sedicenti ambientalisti che, come già successo in precedenza, puntavano alla distruzione dei campi, ma anche con i provvedimenti della Regione Friuli Venezia Giulia e con le conseguenti sentenze dei Tribunali.
Con la legge regionale 5/2014 la Regione aveva vietato la coltivazione di varietà ogm in attesa della definizione da parte della Commissione europea di norme sulla coesistenza tra varietà tradizionali e ogm.
Per questo motivo l’autorità era intervenuta distruggendo le coltivazioni di Fidenato e, successivamente, il Tar di Udine aveva respinto il ricorso dell’agricoltore. Ora il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittima la legge regionale e di conseguenza anche le sentenze successive.
Il Consiglio di Stato ha condannato la Regione Friuli Venezia Giulia al risarcimento dei danni e al pagamento di 3.000 euro per le spese processuali; ha inoltre annullato la multa di 40.000 euro che Fidenato avrebbe dovuto pagare.