Le semine autunnali si avvicinano, al termine di una stagione densa di eventi eccezionali. In primo piano, per la portata e le conseguenze, la guerra russo-ucraina e il relativo «effetto domino» sui costi dell’energia, i prezzi dei fertilizzanti, il commercio globale. Come comprimaria, soprattutto per le conseguenze dirette in ambito agricolo, la siccità, protrattasi per tutto il periodo primaverile-estivo dopo un inverno altrettanto secco.
L’eccezionalità, fortunatamente, non ha riguardato solo fenomeni negativi: i prezzi delle commodity agricole stanno vivendo da molti mesi un andamento straordinariamente positivo. In questo scenario dai forti contrasti, L’Informatore Agrario ha indagato gli orientamenti degli agricoltori verso le imminenti semine attraverso un questionario inviato ad oltre 10.000 contatti.
La ricerca ha rilevato, nelle aziende esaminate, orientamenti molto netti per quanto riguarda le imminenti semine.
Emerge una tendenza generalizzata, molto evidente all’aumento di tutte le colture seminative del periodo (grafico 3), particolarmente marcata su grano tenero e orzo, dove rispettivamente il 36% e il 37% degli agricoltori coinvolti esprime l’intenzione di incrementare le superfici, a fronte di un 13% e 16% che intende ridurre.
Andamento simile per i cereali minori, dove i rialzisti sono il 32% a fronte di un 13% orientato al ribasso, mentre il bilancio netto per il grano duro, come pure per le leguminose, descrive una variazione sempre positiva ma più contenuta.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 32/2022
Semine 2022: grano tenero e orzo protagonisti
di S. Cittar
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