Atteso da anni dal comparto cerealicolo nazionale, Granaio Italia, il sistema di monitoraggio delle produzioni cerealicole del Ministero dell’Agricoltura, si accinge a partire.
Con l’approvazione dell’emendamento al Dl Agricoltura, a prima firma della senatrice Maria Nocco (Fratelli d’Italia), sono state infatti superate le criticità che rendevano inattuabile la norma e che avevano generato malcontento in parte della filiera.
Con la riformulazione Nocco, tutte le aziende agricole, le cooperative, i consorzi, le imprese commerciali e di importazioni nonché quelle di prima trasformazione che acquisiscono e vendono, a qualsiasi titolo, cereali nazionali ed esteri, sono tenute a comunicare obbligatoriamente, tramite apposito registro telematico istituito sul sistema informativo SIAN del Ministero dell’Agricoltura, in forma cumulativa e aggregata, il volume totale delle operazioni trimestralmente effettuate.
Ciò si applica a tutti i cereali per quantitativi minimi annui: 30 t per frumento duro, avena, farro, segale, miglio, frumento segalato e scagliola; 40 per frumento tenero e orzo; 60 per il sorgo e 80 t per il mais.
Sono escluse dalle registrazioni tutte le operazioni relative alla trasformazione dei cereali e ai cereali trasformati nonché le aziende che esercitano, in via prevalente, l’attività di allevamento e le aziende che producono mangimi.
Le modalità di attuazione saranno stabilite da un decreto attuativo del Ministero dell’Agricoltura, da emanare entro 60 giorni, in previsione dell’avvio di Granaio Italia ad inizio 2025.
Granaio Italia è pronto a partire
2 Luglio 2024