Forti attacchi di oidio sul grano duro bio 2020

Micelio del patogeno Blumeria graminis. L’oidio ha rappresentato la patologia prevalente sul grano duro in coltura biologica nel 2020. Foto A. Iori

Le problematiche fungine riscuotono sempre più attenzione da parte di tutti gli operatori del settore a causa degli effetti negativi che le malattie arrecano alla quantità, alla qualità e alla salubrità della granella e dei prodotti della trasformazione. Pertanto, al fine di confrontare il comportamento delle cultivar anche dal punto di vista fitopatologico, presso il Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari di Roma (CREA-IT) sono stati elaborati i dati ottenuti dai rilievi delle varie patologie fungine osservate su frumento biologico nelle diverse località di prova. La sperimentazione ha permesso di comparare i principali parametri agronomici e qualitativi di 21 cultivar saggiate in numerosi ambienti dislocati sul territorio nazionale.

La risposta delle varietà

In generale le condizioni meteorologiche che si sono manifestate nell’ultima annata agraria hanno favorito la comparsa e la diffusione delle fitopatie sui genotipi saggiati.
Da segnalare, in particolare, gli attacchi elevati di oidio osservati in alcune località, ma anche del complesso della septoriosi e delle ruggini su qualche varietà.
Per quanto riguarda l’oidio le infezioni più elevate sono state rilevate nei campi di Tarquinia (Viterbo), Jesi (Ancona) e Aidone (Enna) e tutte le varietà saggiate sono risultate suscettibili o moderatamente suscettibili in almeno una delle tre località, a eccezione della cultivar Marakas che ha mostrato il miglior comportamento in campo (tabella 1).


La segnalazione della malattia è pervenuta anche da Foggia, dove l’oidio è comparso solo in forma lieve e non ha rappresentato un problema per la coltura.
La presenza più elevata del complesso della septoriosi è stata rilevata nel campo di Tarquinia (Viterbo), dove circa la metà dei genotipi ha subìto attacchi consistenti mostrando una moderata suscettibilità. Poche cultivar hanno avuto tale comportamento anche nel campo di Aidone, mentre sugli altri genotipi le infezioni sono risultate lievi e sporadiche. A Ussana il complesso della septoriosi è stato registrato sulla foglia a bandiera, tuttavia le intensità delle infezioni sono state decisamente basse. Nel campo di Foggia, inoltre, la patologia si è manifestata in maniera lieve e solo nella parte inferiore della pianta.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 40/2020
Impatto delle malattie fungine sul grano duro biologico 2020
Di A. Iori, M. Palumbo, A. Troccoli, N. Virzì, A. Belocchi, M. Fornara, S. Licciardello, S. Paone, F. Sereni, O. Basili, C. Governatori, L. Mameli, R. Mariotti, G. Mazzieri, E. Podda, F. Quaranta
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