In uno scenario climatico caratterizzato da estati sempre più calde e siccitose è fondamentale innovare il sistema produttivo del mais per individuare le strategie colturali che garantiscano una più alta efficienza produttiva e un aumento dei margini economici nei diversi areali produttivi.
Tra i metodi di più recente introduzione per la coltura del mais c’è la microirrigazione o irrigazione localizzata, con l’impiego di ali gocciolanti (manichette) posizionate sulla superficie dell’appezzamento.
Questo metodo irriguo, come conseguenza di apporti localizzati in prossimità dell’apparato radicale delle piante e da frequenti interventi con ridotti volumi di adacquamento, dimostra una elevata efficienza irrigua rispetto alla convenzionale irrigazione a scorrimento, che tuttavia risulta ancora la più diffusa in larga parte degli areali maidicoli. È inoltre possibile abbinare all’apporto idrico una distribuzione frazionata di azoto e altri nutrienti con la fertirrigazione.
Queste tecniche risultano di interesse in condizioni di ridotte disponibilità idriche, ma anche in quelle condizioni in cui la natura del suolo (suoli sciolti e superficiali) determina la necessità di elevati e frequenti apporti di acqua e azoto, con una ridotta efficienza di questi fattori produttivi.
Secondo i dati di una sperimentazione quinquennale svolta dal Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino in collaborazione con Capac nella pianura piemontese (località di Villareggia e Saluggia, in provincia di Torino e Vercelli) la fertirrigazione localizzata ha aumentato la produzione di granella dell’11% sia rispetto all’irrigazione per scorrimento e concimazione granulare, sia alla sola irrigazione con ala gocciolante senza fertirrigazione.
I dati evidenziano anche che i vantaggi produttivi della fertirrigazione rispetto a sistemi di gestione convenzionali con irrigazione a scorrimento sono molto probabilmente superiori in terreni superficiali e sciolti.
Inoltre il vantaggio si evidenzia anche con condizioni produttive più intensive, con l’adozione di ibridi molto produttivi e alti investimenti colturali, dove l’ottimizzazione della nutrizione è fondamentale per garantire le performance produttive potenziali del sistema colturale.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 1/2019 a pag. 43
Vantaggi ed efficienza produttiva della fertirrigazione sul mais
di M. Blandino, E. Cordero, A. Reyneri, A. Pilati
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale e Banca Dati Online