Negli ultimi anni diverse aziende che operano nel foggiano hanno puntato ad ottenere rese di grano duro comprese tra 7 a 10 t/ha sfruttando gli impianti di fertirrigazione a goccia che normalmente utilizzano per la coltivazione del pomodoro da industria.
La motivazione verso questa scelta agronomica è legata al fatto che, nelle aree italiane tradizionalmente vocate a questa coltura, l’ottenimento di granella di alta qualità (elevato tenore proteico e alto peso ettolitrico) è spesso ostacolata da fattori climatici avversi.
In particolare, durante la fase di riempimento della granella, ossia il periodo compreso tra la fioritura e la maturazione del frumento, la possibilità di assorbire l’azoto da parte delle radici della pianta è fortemente limitata dalla scarsa disponibilità idrica del terreno e dalle alte temperature dell’atmosfera.
Quanto conviene la fertirrigazione su grano duro
Per valutare la fattibilità economica della nuova soluzione proposta il CREA – Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali di Foggia ha monitorato 5 aziende agricole specializzate nella produzione di colture orticole da pieno campo, dotate delle competenze necessarie per l’applicazione della fertirrigazione e che nelle ultime annate agrarie hanno adottato questo sistema anche per il frumento duro.
Partendo dal totale dei costi sostenuti mediamente dalle aziende, la differenza come atteso è netta, in quanto si passa dai 1.370 euro/ha necessari per gestire un ettaro di frumento duro in asciutta ai 2.570 euro/ha della tesi fertirrigata.
I dati di produzione registrati nelle due tesi a confronto sono stati di 3,6 nella tesi in asciutta e di 8,9 t/ha in quella fertirrigata.
Dal punto di vista della redditività quindi fertirrigare il grano duro ripaga ampiamente: stimando un prezzo di vendita del frumento duro riallineato sulle medie degli anni precedenti (300 euro/t + premio qualità 50 euro/t) e tenendo conto del mancato raggiungimento degli obiettivi qualitativi della tesi in asciutta, la plv ammonta a 3.115 euro vs 1.080 euro rispettivamente per la tesi fertirrigata e asciutta (+188%).
In particolare, con un prezzo di vendita più basso, la produzione ottenuta nella tesi tradizionale non sarebbe sufficiente a coprire i costi di produzione anche in seguito a un eventuale riallineamento verso il basso dei costi dei mezzi tecnici.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 30/2022
Fertirrigare il grano duro, una scelta che ripaga
di P. De Vita
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