Nuove opportunità di crescita per le aziende agricole attraverso la creazione di filiere agroindustriali efficienti – biogas-biometano, proteoleaginose e biomasse – in grado di garantire redditività agli associati. Questo in sintesi il tema al centro dell’incontro a Bologna tra il Sottosegretario alle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Franco Manzato e i dirigenti della CGBI (Confederazione generale bieticoltori italiani), che riunisce le due storiche associazioni, Anb e Cnb, durante il quale si è rimarcato inoltre l’accento sulle iniziative a tutela dei bieticoltori.
«Con il progetto agro-energetico – spiegano Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente CGBI e ANB e Gabriele Lanfredi, presidente CNB – abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, cioè garantire una maggiore tutela e redditività alle aziende bieticole. Ora guardiamo allo sviluppo della produzione di biometano; sono state costituite alcune società consortili ed è stato avviato l’iter procedurale per l’autorizzazione alla costruzione di impianti. L’obiettivo è creare un’economia circolare, ossia incrementare il reddito degli agricoltori migliorando anche la sostenibilità ambientale delle produzioni; fare leva sulle potenzialità di filiere leggere e moderne, proiettate all’equa distribuzione del valore aggiunto, offrendo valide alternative commerciali anche ai produttori di proteoleaginose e biomasse».
Il Sottosegretario al Mipaaft, Franco Manzato, ha dichiarato: «Lo sviluppo del settore agricolo risiede nell’innovazione e innovare significa anche puntare su filiere energetiche volte a ridurre l’impatto ambientale delle coltivazioni agricole. Il Biogas è frutto di questa strategia, il nostro impegno consiste nell’investire su una economia verde e circolare in cui lo scarto può diventare una risorsa e soprattutto – ha concluso Manzato – nel costruire nuove filiere per la produzione di biomassa, rendendo efficienti e multifunzionali le aziende capaci di offrire servizi per la comunità».
CGBI si conferma la confederazione agricola leader in Italia per numero di impianti a biogas, 18 di proprietà e 5 in gestione diretta, complessivamente 23 MW di potenza elettrica installata. La maggior parte degli impianti (12) sono in Emilia-Romagna: 3 in provincia di Parma (a Carignano, Soragna e Zibello); 4 a Ferrara (a Copparo, Ostellato e Ro); 2 a Piacenza (a Besenzone e Calendasco); 2 a Modena (a Mirandola) e 1 a Ravenna (a Granarolo Faentino). Gli altri impianti sono suddivisi tra Veneto (3 nel Padovano, a Bagnoli di Sopra e Pozzonovo e 1 a Caorle-VE) e Lombardia (3 nel Mantovano, a Commessaggio, Casalmoro e Asola; 1 a Soresina-CR e 1 a San Rocco al Porto-LO); infine, un impianto è in Toscana a Grosseto e uno in Puglia a Lecce.