Alla vigilia delle semine dei cereali autunno-vernini, GR Advisory ha condotto una ricerca indagando l’orientamento degli imprenditori agricoli in relazione ai fattori economici e tecnici che guidano le scelte e condizionano le dinamiche delle principali colture.
La ricerca è stata erogata sotto forma di web survey anonima nel periodo 20 agosto-14 settembre 2018 a un panel di 4.000 aziende agricole in cui sono presenti colture seminative, distribuite in tutto il territorio nazionale; il 50% delle aziende intervistate si colloca nella fascia medio-grande, con superfici superiori a 50 ha; circa un quinto di queste ultime sono aziende con più di 200 ha. L’intervista è stata rivolta a chi effettivamente decide le semine: nell’85% dei casi titolari di azienda agricola e in misura ridotta tecnici, consulenti o collaboratori.
Intenzioni di semina
Dalle interviste emergono due atteggiamenti contrapposti: a un orientamento positivo verso frumento tenero e orzo si contrappone un sentimento decisamente negativo nei confronti del grano duro.
Per quest’ultimo, infatti, meno del 50% degli agricoltori prospetta superfici stabili, mentre un 38% è orientato a ridurne le superfici. È verosimile che questo atteggiamento venga poi mitigato in sede di semina, per la mancanza, in molte zone, di valide alternative a questa coltura. A supportare questa ipotesi, le leguminose, tipicamente complementari al grano duro, manifestano una tendenza all’espansione che non è proporzionale alla variazione del cereale.
Si profila invece un incremento delle superfici a orzo e una sostanziale stabilità, con tendenza all’incremento, per il frumento tenero.
Le motivazioni
Cosa influenza la decisione di semina? Le esigenze della rotazione agraria e i prezzi della produzione agricola, citate rispettivamente dal 47 e dal 41% del campione di aziende, occupano le posizioni di maggior rilievo. In effetti la rotazione, oltre a essere una buona pratica agronomica, appare imprescindibile nell’ambito delle normative comunitarie per i cereali, mentre i prezzi di mercato rappresentano di fatto la vera discriminante della redditività (il margine di riduzione dei costi è veramente ridotto).
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 35/2018 a pag. 38
Semine autunno-vernine: più orzo e tenero, meno duro
di S. Cittar
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale