Barbabietola: si conferma l’importanza delle varietà nematolleranti

Vista panoramica di un sito sperimentale di valutazione e caratterizzazione di nuove varietà

Il 2021 è stato caratterizzato da scarse precipitazioni piovose, in particolare nel comprensorio situato a sud del fiume Po. Le semine di barbabietola avvenute in epoca ottimale, ma non anticipate a causa del prolungarsi della stagione invernale sopraggiunta in ritardo, sono state effettuate mediamente in condizioni ottimali, senza causare calpestamenti e costipazione del suolo.

Questo ha permesso alla coltura di sviluppare in buone condizioni pedologiche, permettendo di sfruttare al meglio le riserve idriche, in particolare dove non sono stati effettuati interventi irrigui (oltre la metà delle superfici di barbabietola da zucchero coltivate in Italia in 7 regioni centro-settentrionali, se si prendono in considerazione anche le coltivazioni effettuate in regime biologico).

Le temperature registrate nel periodo primaverile sono state mediamente al di sotto della media, ritardando lievemente la chiusura degli apparati fogliari. Il repentino aumento delle temperature, a partire in particolare dal mese di giugno, ha messo in crisi anticipatamente la coltura, che però ha manifestato un ottimo equilibrio tra radici e foglie (ridotto apparato fogliare e indice di traspirazione).

Nonostante le elevate temperature che hanno limitato il periodo utile ottimale del ciclo biologico, la bietola è maturata anticipatamente, mantenendo ottimi valori di polarizzazione e un ridotto grado di retrogradazione, grazie alle scarse precipitazioni estive, che hanno permesso di ridurre i tempi di estirpo e di lavorazione delle radici di bietola per la trasformazione in zucchero. Le elevate polarizzazioni riscontrate hanno permesso di ottenere un buon margine economico (plv), nonostante le più contenute produzioni di radici in condizioni non irrigue.

Le varietà nematolleranti consigliate

Nel 2021 Coprob ha effettuato complessivamente 25 prove sperimentali, condotte in 10 località dislocate in Emilia-Romagna e Veneto, di cui 4 su terreni infestati dal nematode Heterodera schachtii. Delle 25 serie sperimentali, 3 sono state annullate per elevata variabilità dei dati ottenuti, mentre le rimanenti prove hanno manifestato dall’analisi della varianza un coefficiente di variabilità (CV medio) di 7,9 per il parametro resa radici e di 2,8 per la polarizzazione.

Le varietà in prova erano 64, di cui 22 al primo anno di sperimentazione, afferenti alle principali Società di selezione (Betaseed, KWS, Sesvanderhave e Strube).
Quelle caratterizzate da tolleranza genetica al nematode sono state testate sia in terreni sani sia infestati, allo scopo di valutare le performance produttive nelle differenti condizioni e poter indirizzare il bieticoltore in funzione dello stato sanitario e del livello di infestazione dei terreni oggetto di coltivazione.

I dati riportati sono stati ottenuti dalle prove effettuate nel biennio 2020- 2021 e sono espressi in indici percento sui 3 standard impiegati (BTS 555, Marinella KWS e Portal) anche in terreno sano e caratterizzati da tolleranza genetica al nematode (tabella 1).

Come nella scorsa annata il livello di infestazione del nematode H. schachtii nei campi di prova non era elevato (circa 100 uova/larve in 100 g di terreno) rispetto ai valori che si riscontravano negli anni Novanta e prima dell’introduzione delle varietà nematolleranti, dove spesso si superavano valori di 400 (uova/larve in 100 g di terreno), ma rispetta i valori più elevati di infestazione attuali di coltivazione.

Questi aspetti confermano che la semina di varietà nematolleranti a partire dagli anni 2004-2005, unitamente a una maggiore attenzione nel rispetto delle rotazioni colturali, hanno contribuito a ridurre i livelli di infestazione.

Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia sia per non causare un aumento dei nematodi nel terreno a seguito della scelta di varietà senza tolleranza, ma anche per non causare riduzioni delle produzioni.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 41/2021
Varietà di barbabietola per le semine primaverili 2022
di M. Zavanella, A. Fabbri, A. Vacchi, T. Iaboli, G. Campagna
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale