Azoto stabilizzato e frazionato, più resa e qualità al grano duro

Grano duro a Foggia

Alla domanda se «è necessario pianificare la concimazione del frumento duro al fine di soddisfare nel corso della stagione di crescita le principali esigenze nutritive della coltura» non può che esserci una risposta affermativa.

Sperimentazione di 15 anni a Foggia

A supportare questa valutazione sono una serie di sperimentazioni svolte dal 2003 al 2018 (15 anni) presso i campi sperimentali del CREA-CI di Foggia, che confermano per il frumento duro l’importanza della concimazione frazionata, grazie alla quale si evidenziano cospicui vantaggi produttivi e qualitativi rispetto alla pratica della non concimazione.

L’effetto di aumento medio della resa in granella nelle tesi con concimazione è stato pari a 11,9% (4,03 t/ha) per lo standard aziendale (fosfato biammonico in pre-semina e nitrato ammonico in accestimento) e 15,3% (4,16 t/ha) per la tesi di confronto dei fertilizzanti con azoto stabilizzato (fertilizzanti con azoto ammoniacale stabilizzato da inibitore della nitrificazione DMPP forniti in pre-semina e accestimento – linea Entec di EuroChem Agro) a fronte di una resa media di campo della tesi non concimata di 3,60 t/ha (grafico 2).

Le due tesi concimate non si sono differenziate per il contenuto proteico (rispettivamente 15,0 e 15,1%), ma l’effetto della concimazione ha determinato per entrambe le tesi un incremento proteico di oltre il 22% rispetto al valore proteico medio della tesi non concimata (12,3%).

Fondamentale fertilizzare il grano duro

Questa sperimentazione dimostra che per ottenere delle buone rese e una qualità della materia prima di pregio è necessario fornire alla coltura del frumento duro un adeguato apporto di fertilizzante, specialmente azotato. Inoltre, i risultati evidenziano che è più opportuno frazionare la concimazione in una quota del totale da impiegare in pre-semina e la restante parte in copertura nella fase di inizio accestimento della coltura.

Infine, la concimazione di fondo è importante, ma è sbagliato o quanto meno sconsigliabile fornire tutto il fertilizzante in pre-semina. Nel caso in cui si scelga quest’ultima soluzione è opportuno che la frazione azotata del fertilizzante non venga resa immediatamente disponibile (azoto ammoniacale), ma protetta dall’azione dei microrganismi per evitare che venga subito trasformata in azoto a pronto effetto (azoto nitrico).

L’inibitore della nitrificazione 3,4-DMPP ha inoltre dimostrato la sua efficacia preservando l’azoto ammoniacale fino allo stadio di maggiore necessità della coltura, consentendo alla stessa di incrementare significativamente la resa e il contenuto proteico della granella.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 34/2019
Fertilizzazione frazionata, più resa e qualità per il grano duro
Di A. Troccoli
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