Secondo previsioni di Assosementi, l’organismo che riunisce le aziende sementiere italiane, il caro-fertilizzanti potrebbe portare quest’anno a un aumento delle superfici a soia in Italia del 10% rispetto al 2021, quando, secondo l’Istat, l’oleaginosa aveva interessato un’area di 285.000 ettari.
Se confermato, si arriverebbe quest’anno a sfiorare la soglia dei 315.000 ettari, mentre per il mais le proiezioni, sempre basate sulla vendita delle sementi, anticipano una contrazione del 5%, rispetto ai 960.000 ettari conteggiati la scorsa stagione, variazione che si tradurrebbe in questo caso in una perdita di 50.000 ettari.
È paradossale constatare che, proprio nell’anno il cui i prezzi del mais hanno toccato il massimo storico (poco meno di 390 euro/tonnellata di media a marzo, basandosi sul listino della Borsa merci di Bologna), la tendenza sul fronte degli investimenti si stia invertendo. Eppure – commenta l’organizzazione dei sementieri – le motivazioni ci sono tutte: gli agricoltori sono chiaramente scoraggiati dall’aumento dei costi degli input produttivi, in particolare dei fertilizzanti.