Che la stagione sia siccitosa oppure estremamente piovosa come il 2024, i frumenti ibridi di RV Venturoli garantiscono sempre un reddito all’agricoltore grazie a produzioni superiori, in ogni ambiente e terreno, dal 10 al 20% rispetto alle varietà di frumento convenzionale.
Gli agricoltori che seminano ormai da anni frumento ibrido lo hanno confermato nel corso del convegno organizzato l’8 novembre scorso da RV Venturoli durante l’Eima di Bologna, che ha raccolto un’ampia partecipazione di imprenditori agricoli, contoterzisti ed agronomi.
Confronto tecnico-economico triennale
Ma un ottimo seme come quello del frumento ibrido non basta per raggiungere produzioni elevate, occorre applicare anche una buona agronomia e così RV Venturoli ha messo in campo nella campagna 2023- 2024, in collaborazione con il Centro di formazione sperimentale Fondazione Negrini, un progetto triennale per un confronto tecnico-economico di tre diversi percorsi colturali: aratura, minima lavorazione e semina diretta su sodo.
A confronto con un frumento convenzionale, l’ibrido Hycardi, nonostante un’annata sfavorevole a causa di ricorrenti bombe d’acqua, ha fornito maggiori produzioni in tutti e tre i percorsi agronomici, con un utile netto di 169 euro/ha su minima lavorazione, 45 euro/ha su aratura e di 13 euro/ha su sodo.
L’abbinamento tra ibrido e minima lavorazione del terreno con solo due passaggi di dischiera è risultato il percorso agronomico vincente, anche sotto il profilo di impatto ambientale, con minori consumi di gasolio e maggior rispetto del suolo limitando i passaggi in campo.
La minima lavorazione, senza inversione della fetta di terreno come avviene con l’aratura, consente anche di stoccare carbonio nel suolo e questo aspetto diverrà fondamentale quando entrerà in vigore un nuovo regolamento che permetterà all’agricoltore di incassare i cosiddetti «crediti di carbonio», calcolati sulla base delle tecniche e delle rotazioni colturali applicate in azienda.
Apparato radicale profondo, resistenza alle avversità e all’allettamento, pianta sana e stocco robusto, spighe fertili e di grandi dimensioni con tanto amido, sono i punti di forza degli ibridi di frumento RV Venturoli, adatti a produrre granella, ma anche trinciati di qualità per l’azienda zootecnica.
Sorgo: coltura contro il cambiamento climatico
Al termine del Convegno, RV Venturoli ha presentato anche un altro pezzo forte: la pasta di sorgo che lei stessa produce attraverso un controllo mirato della filiera.
Il sorgo, cereale antico presente nella dieta di milioni di persone nel mondo, viene definita “pianta cammello” per la sua eccellente resistenza alla siccità, per la sua rusticità e grande adattabilità alle diverse condizioni ambientali e di coltivazione.
Oggi il sorgo è considerata una delle piante che raggiungono elevate produzioni di alta qualità nutrizionale, anche in presenza dei cambiamenti climatici in atto.
Cereale privo di glutine, produce una granella che è materia prima preziosa per preparare specialità alimentari che arrivano nelle tavole dei celiaci e di coloro che presentano intolleranze al glutine oltre che ai diabetici e insulino-resistenti.
È dunque un cereale affascinante dalle molteplici proprietà benefiche per la nostra salute: contiene composti bioattivi che esercitano una attività antinfiammatoria, regolano i livelli di zucchero nel sangue e abbassano il livello di colesterolo.
Le superfici coltivate a sorgo in Italia sono in costante aumento ogni anno e l’industria agro-alimentare mostra crescente interesse per questa materia prima dalle mille virtù.