Dimostrare ai visitatori la possibilità di inserire la bietola in una logica colturale flessibile, da coltura intercalare, mantenendo comunque una buona risposta produttiva, questo l’obiettivo della giornata in campo «EnergyBeet 2019» dal titolo «Coltivare la barbabietola da biogas a semina autunnale: prime esperienze» organizzata da SESVanderHave e Biobeta presso l’ Azienda Ca del Fior ad Eraclea (VE) lo scorso 4 febbraio.
«Per ottenere questo risultato – ci ha raccontato Massimo Zaghi, area sales manager per SESVanderHave – abbiamo cercato varietà di bietola utilizzate al Sud Europa, nel Bacino del Mediterraneo e presso il campo di Eraclea (Venezia) abbiamo seminato a settembre e contiamo di raccogliere verso fine maggio».
Con una semina così anticipata rispetto al “canonico” periodo tra fine febbraio – inizio marzo significa fare affrontare alle piante il rischio di gelate invernali e quindi di eventuali prefioriture e per questo le varietà selezionate da SESVanderHave sono altamente produttive, a rapida emergenza e con tolleranza agli stress, alle principali fitopatie e al freddo.
«Ma la vera sfida è quella di fornire una materia I ideale per gli impianti di biogas – ha aggiunto Zaghi – che a differenza degli zuccherifici lavorano con una logica più flessibile e con la necessità di alimentare il digestore ogni giorno».
Le prime impressioni del campo prova di Eraclea sono assolutamente positive: «abbiamo una densità di circa 14 piante/m², l’emergenza è stata regolare e non abbiamo effettuato nessun diserbo. Il piano di concimazione ad oggi ha previsto digestato (60 m³/ha) in pre-semina e fosforo localizzato alla semina. Il prossimo passo sarà la sarchiatura – ha aggiunto Zaghi – ma stiamo comunque parlando di un’agrotecnica assolutamente leggera per la bietola, anche perché risparmieremo di fare trattamenti contro la cercospora».
Lorenzo Andreotti