Chiude in negativo la campagna di trasformazione del pomodoro in Italia, con una produzione di 4,65 milioni di tonnellate, in calo dell’11,5% rispetto al 2017. Questi i dati forniti da Anicav, Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali. Una diminuzione dovuta alla diminuzione delle aree coltivate, ma anche alle avversità climatiche.
In particolare nel bacino Centro Sud sono state trasformate 2,20 milioni di tonnellate di pomodoro, con una riduzione del 12,7%, mentre in quello del Nord i dati sono di 2,45 milioni di tonnellate con un -10,2%. Un trend che si inserisce in una situazione di calo a livello europeo (-15%) e mondiale (-10%).
Alle minori rese agricole, sempre secondo Anicav, è corrisposto un calo del 20% delle rese industriali dei derivati destinati al consumatore finale, comportando un impatto sui costi di produzione aziendali. Questo si tradurrà per le aziende in margini ancora inferiori rispetto a quelli già esigui risultati dagli accordi commerciali conclusi con la Gdo.