È stata una campagna in chiaroscuro quella del pomodoro da industria di quest’anno. I quantitativi lavorati dovrebbero attestarsi sui 4,7 milioni di tonnellate, in leggero aumento rispetto ai 4,65 milioni di tonnellate del 2018 (+1%), con rese al Nord inferiori alle aspettative e alle medie degli ultimi anni, mentre al Centro-Sud esse sono risultate più elevate.

Ridotte anche le rese di trasformazione industriale, con gli impianti che hanno dovuto interrompere e riprendere più volte l’attività.

A livello internazionale risulta in crescita la produzione nell’area mediterranea (+21%), con un +5,6% complessivo a livello mondiale, elementi che dovrebbero indurre gli operatori della filiera nazionale a ripartire al più presto con una trattativa seria per il 2020, per mettere le basi di una corretta e leale programmazione, con griglie qualitative adeguate, con impegni pluriennali, con prezzi che partano dai costi di produzione, in modo che gli agricoltori possano finalmente effettuare le scelte su elementi noti e non nella totale incertezza come accaduto negli ultimi anni.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 40/2019
Pomodoro, la campagna 2020 va discussa adesso
di L.Bazzana
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