Op ortofrutticole e industrie conserviere nei giorni scorsi hanno sottoscritto, con grave ritardo, l’accordo per il pomodoro da industria del Centro-sud, riconfermando i prezzi indicativi e delle condizioni contrattuali fissate negli ultimi due anni, ovvero 87 euro/t per il pomodoro tondo e 97 per quello lungo.
L’accordo tardivo non ha consentito un’adeguata programmazione alle imprese agricole, costringendo, nella sostanza, le aziende a iniziare i trapianti alla cieca, senza conoscere per tempo le condizioni dei contratti.
Paradossalmente, mentre veniva annunciato l’accordo interprofessionale, numerose cooperative pugliesi hanno chiuso accordi di conferimento migliorativi con la principale industria operante in Capitanata, che ha assicurato prezzi più alti per il pomodoro tondo, 90 euro/t rispetto agli 87 dell’accordo interprofessionale, mentre invece per il pomodoro lungo il prezzo sarebbe sullo stesso livello dell’accordo interprofessionale, ovvero 97 euro/t. Nei casi citati pare ci sia anche un impegno importante per un lavoro e una filiera etica certificata, in linea con le richieste degli acquirenti e dei distributori, nazionali e non. Con le cooperative fornitrici di pomodoro sarebbe condiviso il rispetto delle regole e la definizione del prezzo, con la produzione di pomodori pugliesi ed etici al 100% e l’obiettivo di portare avanti una programmazione a lungo termine per valorizzare al meglio il pomodoro del Foggiano, la prima provincia in Italia per il prodotto destinato alla trasformazione in conserve rosse.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 21/2018 a pag. 8
Pomodoro: al Sud accordo tardivo e insoddisfacente
di L. Bazzana
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale e Banca Dati Online
Pomodoro: al Sud accordo tardivo, ma qualcosa si muove
30 Maggio 2018