Quest’anno sarà di 50 centesimi al chilo il prezzo minimo di riferimento per la commercializzazione delle patate emiliano-romagnole di Prima Qualità.
Dopo la sottoscrizione del contratto quadro per l’Emilia-Romagna, che norma la cessione delle patate da consumo fresco per il triennio 2023-2026, arriva, con l’avvio delle scavature, la definizione del prezzo per le patate conferite al conto deposito.
Nella seduta di venerdì 14 luglio 2023 la Commissione paritetica prevista dal contratto quadro, la «Borsa patate», ha posto particolare attenzione ai dati produttivi scaturiti dalle prime raccolte e dalle prime proiezioni che emergono dall’analisi delle semine avvenute in Italia ed in Europa.
Nel 2023 la campagna di commercializzazione del raccolto 2022 è terminata con largo anticipo e l’apertura del mercato delle patate novelle di origine italiana ed estera si è protratta nel tempo per scarsa disponibilità di prodotti. L’andamento climatico, inoltre, ha condizionato lo stato vegetativo delle coltivazioni: le basse temperature e le abbondanti piogge del mese di maggio hanno influito sullo sviluppo dei tuberi.
Nonostante questo, dalle prime scavature e delle campionature effettuate emerge un dato positivo: la qualità dei tuberi al momento è molto buona.
Tenendo conto di tutti questi fattori si sono pronunciate congiuntamente le parti coinvolte: l’associazione di produttori AgriPat, le cooperative agricole di commercializzazione Apofruit Italia, Cico, Patfrut, gli operatori commerciali, Baschieri Rino srl, Fuitem & Orsini Fruttaexport srl, Leonesi srl, Orsini Ercole srl, Ortofrutticola Parma srl, Romagnoli Fratelli sèa., Pizzoli spa., Marmocchi Angiolino srl e l’Associazione Fruitimprese.